Anche a Venezia Giornata di Mobilitazione nazionale per la legalità
520 Per la Giornata di Mobilitazione nazionale per la legalità dell'11 novembre si sono tenute iniziative in tutta Italia e a Venezia un incontro presso la sede della Provincia a Mestre. Denominatore comune: lotta all'abusivismo

L'evento si è aperto con la diretta streaming con Roma, che ha visto gli interventi del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e del ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha annunciato una task force per i commercianti perbene composta dal ministero dell’Interno, dai rappresentanti del mondo del commercio e delle Forze di polizia affermando che “Le nostre città non possono diventare suk a cielo aperto”.
In sala si sono quindi susseguiti gli interventi di: il presidente di Confcommercio Venezia e Veneto Massimo Zanon, il presidente dell’Ascom di Venezia centro storico Roberto Magliocco, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, l’assessore al Commercio del Comune di Venezia Carla Rey, l’ex sindaco di Jesolo Francesco Calzavara, il presidente della Camera di Commercio di Venezia Giuseppe Fedalto e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Marcello Ravaioli. Presenti inoltre esponenti dell’Arma dei Carabinieri, il Questore di Venezia Vincenzo Roca e il Prefetto Domenico Cuttaia.
A proposito di suk c’è chi oggi ha già definito così Venezia e il suo litorale. Basti pensare che nella città lagunare, nel 2012, la Polizia municipale ha effettuato, 1.420 sequestri amministrativi e 271 penali, per un totale di 88.488 pezzi sequestrati. Il fenomeno, in crescita ovunque, è più evidente nel centro storico e nelle zone costiere (Jesolo, Cavallino eccetera). Questo ha determinato anche un crescente impegno da parte delle Forze dell’ordine per sgominare tutti gli illeciti connessi al commercio illegale.
“Assistiamo ogni giorno, a Venezia, al fuggi-fuggi generale di venditori ambulanti, pronti a stendere il lenzuolo qualche minuto più tardi, qualche campo più in là e poi c’è un abusivismo sommerso che è ancor più difficile da contrastare, anche sotto il profilo legale – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Venezia e Veneto Massimo Zanon – Perciò chiediamo che l’illecito venga modificato da reato contro la fede pubblica a reato contro il patrimonio e che venga ampliata la possibilità di qualificare la fattispecie di reato in forma associativa per dare alle Forze dell’ordine strumenti d’indagine più incisivi, già usati con successo contro il crimine organizzato. Sollecitiamo l’individuazione di misure di contrasto alla contraffazione a mezzo web, una più decisa tutela del Made in Italy e la creazione di un’Agenzia Europea per la lotta alla contraffazione per colmare la mancanza di azioni operative e contribuire allo studio di un fenomeno non ancora completamente affrontato da specifici organi in ambito comunitario. Contraffazione e abusivismo sono sostanzialmente due facce della stessa medaglia all’interno di una più ampia categoria di meccanismi commerciali fuori dalle regole che alterano la concorrenza e inquinano il mercato”, ha concluso Zanon.
Il presidente dell’Ascom-Confcommercio di Venezia Roberto Magliocco ha evidenziato come negli ultimi anni il fenomeno non solo stia producendo effetti devastanti sul commercio regolare, ma abbia conseguenze pesanti anche sul piano della sicurezza di cittadini e turisti e dell’immagine della città all’estero.
"Ormai c'è un problema di pubblica sicurezza viste anche le continue minacce rivolte ai commercianti da parte dei venditori irregolari". (il discorso intero lo trovate nell'intervento del presidente).
Negli ultimi mesi il Comune di Venezia ha prodotto più di 30mila manifesti e volantini contro la contraffazione, distribuiti anche nei mezzi di trasporto pubblico, portando 1500 studenti nei teatri di Venezia e di Mestre per lo spettacolo “Tutto ciò che sto per dirvi è falso” organizzato in collaborazione con Confcommercio, andato in scena il 7 e 13 novembre. 2.416 sono stati i servizi antiabusivismo nel 2012 nel solo comune di Venezia, 3.696 i venditori sanzionati, 264 le notizie di reato, 3.142 gli articoli oggetto di sequestro penale. “Nei prossimi giorni – ha annunciato l’assessore al commercio del Comune di Venezia Carla Rey – allestiremo un gazebo a Venezia e uno in piazza Ferretto a Mestre, coordinati dagli studenti dell’Istituto tecnico per il Turismo Algarotti per sensibilizzare la cittadinanza e i turisti su questo tema. Il modello Venezia per la lotta alla contraffazione è stato il primo in Veneto e tra i primi in Italia – ha proseguito l’assessore – con un tavolo tra Comuni, Provincia, Regione e associazioni di categoria, con l’obiettivo di concentrare l’opera di informazione soprattutto sull’aspetto della salute e dei rischi legati agli articoli contraffatti. La facoltà di Economia e Commercio di Ca’ Foscari ha avviato inoltre un corso di Marketing e Comunicazione per l’anno accademico 2013/2014 con al centro il tema della contraffazione”.
L’ex sindaco del Comune di Jesolo Francesco Calzavara ha parlato di 500 abusivi al giorno solo lungo il litorale jesolano, auspicando una regolamentazione, attraverso il pagamento di un ticket, degli ingressi in spiaggia già dal momento del rinnovo delle concessioni demaniali del 2015.
Secondo l’indagine svolta da Confcommercio, che vede il ‘sentiment’ degli imprenditori veneti in linea con quello dei colleghi delle altre regioni, quattro imprese su cinque (l’82,4%) si ritengono danneggiate dall’azione dell’illegalità e dai meccanismi commerciali fuori dalle regole. Oltre un terzo delle imprese (il 34,9%) segnala l’acuirsi dei fenomeni illegali rispetto a tre anni fa nel territorio in cui opera; per il 75,3% degli imprenditori del terziario l’azione dell’illegalità, in tutte le sue forme, in primo luogo genera concorrenza sleale o riduce i ricavi e il fatturato a causa delle “mancate vendite”; il 66,4% delle imprese ritiene che la crisi economica stia favorendo questi comportamenti: infatti per oltre il 70% degli imprenditori il motivo principale dell’acquisto di prodotti o servizi illegali è di natura economica. Per oltre il 60% degli intervistati è necessario sensibilizzare i consumatori attraverso campagne di comunicazione e iniziative che coinvolgano tutti i soggetti interessati. Infine, per l’83,2% delle imprese del terziario i controlli attualmente in atto per la repressione dei fenomeni illegali non sono efficaci; per 4 imprese su 5 le sanzioni previste sono insufficienti.
Sempre i dati di Confcommercio dicono che un consumatore su quattro (il 25,6%) ha acquistato nel 2013 almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Il fenomeno è in crescita ed è più diffuso tra le donne e i giovani. In testa alla classifica degli acquisti illegali si trovano i prodotti di abbigliamento (41,2%), alimentari (28,1%), pelletteria (26,9%) e gli occhiali (27,6%). Oltre il 50% dei consumatori giustifica l’acquisto illegale con ragioni economiche. Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto illegale sia effettuato inconsapevolmente. Circa l’80% degli intervistati ritiene che l’acquisto di prodotti illegali/contraffatti o l’utilizzazione di servizi svolti da abusivi possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualità. Il 79% è consapevole del fatto che l’illegalità altera le regole del mercato e penalizza le imprese regolari.
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