LICENZE O CARTA STRACCIA? IL COMUNE FACCIA UN NUOVO BANDO
Il sindacato del settore trasporto di Confcommercio Ascom Venezia rivendica l’assegnazione di venti licenze del contingente da anni sepolte nei cassetti dell’amministrazione

Cresce il turismo, cresce il numero dei taxi e la domanda del mercato.
Ma il settore del trasporto merci resta a numeri ridotti. Nonostante il contingente delle imbarcazioni autorizzate al trasporto sia stato ridefinito da tempo, venti licenze sono ancora nel cassetto.
Il servizio a Venezia non è più sufficiente. Per questo, il sindacato del Settore Trasporto di Confcommercio Ascom Venezia chiede all’amministrazione di prendere in mano la situazione istituendo un nuovo bando.
Che il contingente dovesse essere rafforzato già era stato deciso nel 1997 ma le circa venti licenze disponibili, alcune delle quali allora ritirate per perdita del titolo degli autorizzati, sono rimaste carta straccia.
“Non si tratta di nuove licenze –spiega il presidente del sindacato trasporto Ascom Francesco Tagliapietra- Noi chiediamo che l’aumento del contingente già previsto nel 1997 sia concretizzato con l’assegnazione delle licenze attraverso un nuovo bando. La città ha bisogno di un servizio migliore, ci sono maggiori necessità cui bisogna poter dare una risposta adeguata che, con il numero delle imbarcazioni attualmente autorizzate, non si riesce invece a fornire. Quelle licenze ci spettano –conclude- Auspichiamo che l’amministrazione ritorni a valutare la situazione prendendo atto del fatto che la richiesta del tessuto economico veneziano è mutata e va soddisfatta”.
Confcommercio Ascom Venezia non è sola nel rivendicare l’assegnazione delle venti licenze rimaste inutilizzate per un decennio. Di fronte ad un mercato in crescita cui non si riesce a far fronte, infatti, portano avanti le medesime richieste anche due altre grandi associazioni del trasporto, ossia Api Industria e Lega delle Cooperative.
“Niente da dire sull’incremento del servizio di taxi acqueo –dice ancora Tagliapietra- In realtà questa decisione non fa che confermare quanto diciamo da tempo: Venezia ha incrementato le proprie esigenze. Quel che ci si chiede, però –conclude- è perché si continui a penalizzare il settore dei trasporti che fa vivere questa città fornendole giorno per giorno ciò di cui ha bisogno”.
Tra i problemi irrisolti per i trasportatori resta ancora anche l’attesa riorganizzazione delle rive di carico e scarico, con una definizione anche delle rive da adibire al trasporto, che oggi, anche con generi alimentari,si trova a destreggiarsi negli stessi orari e sulle stesse rive sulle quali attraccano pressoché stabilmente le imbarcazioni della nettezza urbana.