Associazioni di categoria deluse dall'incontro su canone rive
Non sono per niente soddisfatti della riunione del 4 luglio in Comune. Si è tornato a parlare del discusso canone annuo per l'uso delle rive tra le categorie trasporti di Confcommercio Ascom Venezia, Ance, Apindustria, Confartigianato Venezia, Associazione Artigiani C.N.A., Lega Cooperative con il Vice Sindaco Simionato e l'assessore alla mobilità e traffico acqueo Ugo Bergamo.

L'amministrazione ha ribadito che non ha soldi per sistemare le rive e parte di questa tassa servirà alla loro manutenzione, quindi si confermano da pagare 400 euro ai titolari di licenza per trasporto merci per conto terzi e 200 euro per quelli in conto proprio.
Ma le associazioni chiedono maggiore considerazione e rispetto per i trasportatori che in vent'anni, pur portando benefici alla città, hanno sempre lavorato tra enormi difficoltà: dalle rive che non sono fruibili, sprovviste di anelli o paline per attraccarsi o quelle dove addirittura si finisce con la barca sotto i ponti, ai vincoli di orario e al traffico delle altre categorie. Per non parlare della regola che un addetto deve sempre
rimanere in barca - concludono - altrimenti si prende la multa, ma spesso le consegne sono poco remunerative e non permettono il costo di un secondo uomo a bordo.
La richiesta fatta all'unisono dalle categorie è quindi quella di annullare o in subordine di sospendere in via di autotutela le due delibere istitutive della tassa mettendo nel frattempo i trasportatori in condizione di lavorare, modificando il regolamento ed attrezzando le rive per lo scarico in sicurezza delle merci ricordando che si tratta di aziende già pesantemente toccate dalla crisi.
Perchè per restaurare le rive non si utilizzano invece i 500 mila euro - si chiedono -
provenienti dal Gruppo Argenta che arriverebbero al Comune subito se questi gli facesse installare le restanti macchinette per bibite e snack sui pontili Actv e negli uffici del Comune e delle società partecipate, in base all'accordo di sponsorizzazione stipulato qualche anno fa.
Elena Magro